Campionamento

“Un segnale audio può essere registrato sia in modo analogico, trasferendone la modulazione di ampiezza su un supporto magnetico, sia in modo digitale attraverso Il processo di campionamento che consente di convertire un segnale analogico in un segnale digitale.
Questo processo consiste nel misurare e registrare, in precisi istanti di tempo (istanti di campionamento) il valore istantaneo del segnale analogico in esame.

campionamento forma d’onda

La sequenza di tali valori, detti campioni, costituisce il segnale digitale.
Se la frequenza di campionamento è sufficientemente elevata (2 volte la frequenza da campionare per un sistema binario), il segnale audio può essere così trasferito nella memoria di un elaboratore e successivamente riprodotto, procedendo alla sua rigenerazione inviando, con velocità regolare, i valori misurati ad un DAC (convertitore digitale-analogico), che provvederà a fornire una tensione analogica in uscita, destinata ad essere amplificata ed ascoltata.

Realizzando un registratore digitale di questo tipo, è possibile ottenere una riproduzione eccezionalmente realistica dei suoni con ampiezza costante (es. organo, strumenti a fiato, archi), un po’ più complessa invece la riproduzione dei suoni con un andamento variabile nel tempo, come nel caso del pianoforte, degli strumenti a corde pizzicate e delle percussioni.

Un campionatore (in inglese Sampler), quindi, deve necessariamente fornire le opportune possibilità di agire sul segnale campionato, modificandone la distribuzione delle armoniche e dell’ampiezza nel tempo, in modo da restituirgli quella naturalezza corrispondente allo strumento originario.”

Akai MPC 2000 sampler

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